Un uomo e una donna/2.

di rossella

(immagine trovata su Internet, autore ignoto)

Una donna è seduta ad un tavolo rettangolare, sta creando un collage di fotografie. Un uomo entra furioso nella stanza e, con un solo movimento della mano ampia, rovescia il tavolo e tutte le foto per terra.

“Ma cosa fai?” urla la donna, scioccata.

“Cosa fai TU!” grida l’uomo. “Ho scoperto tutto: so che sei innamorata di un altro!”. Stringe i pugni con forza pronunciando queste parole, impotente.

“Ma di chi? Sei impazzito oggi?”

“Non negare!” si scalda lui, elevando il tono della voce. “Di quello, l’artista, lo scultore!”.

“Stai parlando di Angelo? Ma che  cosa stai dicendo? Non è certo con lui che vivo le mie giornate.”

“Ah sì? E con chi le vivi eh? Con queste stupide foto?”. Calpesta le foto ai suoi piedi con le scarpe.

“Ora basta!” urla lei. “Parleremo quando ti sarai calmato”.

“E invece no, noi parliamo adesso… puttana!”

Gli occhi della donna si velano per un attimo: poi quegli stessi occhi fulminano l’uomo. La donna gli volta le spalle, allontanandosi verso l’uscita.

“Dove vai? Aspetta, sai che non è quello che penso. Lo sai vero?” implora lui.

La donna lo ignora e continua ad allontanarsi. L’uomo le afferra una spalla.

“Dove vai? Mi devi ascoltare!” ordina con durezza.

“Lasciami stare” grida lei, stringendo a sua volta con rabbia il braccio di lui, aggredendogli la pelle con le unghie.

L’uomo ritira il braccio sorpreso ma subito, con compiacimento, le indica una zona che si sta scurendo.

“Guarda cos’hai fatto, mi verrà un livido! Lo sai che potrei denunciarti, per questo?”

“Che cosa vuoi?” domanda la donna, gelida.

“La verità!” urla di nuovo l’uomo.

“Vuoi la verità?” chiede lei a voce alta. “La verità è che non amo nessuno, nessuno dei due. Né Angelo, con cui ho passato solo un giorno della mia vita… né di certo te!” conclude con più forza, allargando le braccia per mostrargli il tavolo riverso al centro della stanza.

“Lo sapevo, lo sapevo che non mi amavi” piange lui.

“Bene, lo sai ora. Che cosa vuoi fare?” chiede la donna, di pietra.

“Niente” replica lui “proprio niente”. Dopo qualche minuto di pausa aggiunge: “Vado via. … mi dispiace per il collage ma ne farai un altro. Tanto è quella la tua vita. Non certo gli uomini. Non certo io”.

Lei serra le labbra, guardandolo. Continua a guardarlo mentre va via, vede il viso e le spalle basse, le mani raccolte in un pugno un po’ più morbido di prima.

Da sola, la donna si china per terra, raccoglie con cura tutte le foto, rimette il tavolo dritto e di nuovo ci si siede.