Scritti da Saturno

di Rossella Arena

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Il male si combatte amando.

In questo periodo sto riflettendo molto sull’efficacia concreta della preghiera e mi sono resa conto che in qualche modo  tutto ciò che diciamo è una preghiera, perché attraverso le nostre parole diamo voce, consciamente o inconsciamente, a tutto ciò che desideriamo nella nostra vita.

Mi sembra molto importante esercitarsi ogni giorno a concentrarsi sulle cose per cui si è grati, scegliendo di lasciare andare tutte quelle che ci danno fastidio o addirittura odiamo. Perché in realtà, ponendoci continuamente contro di esse, non facciamo altro che rafforzarle, attirarle nelle nostre giornate e togliere spazio a quelle che amiamo. Per far questo occorre sorvegliarsi continuamente, perché l’abitudine alla contestazione di ciò che offende i nostri valori e la nostra sensibilità è molto radicata. Anche quando non siamo esattamente dei rivoluzionari, possiamo ribollire al nostro interno.

Un utile esercizio da fare può essere questo: ogni volta che si presenta nella nostra mente o nella nostra vita una cosa o una persona fastidiosa, dichiarare ad alta voce o in forma scritta “Lascio andare l’odio per (cosa o persona)”. Contemporaneamente si può scrivere una lista delle cose che si amano (in sé, negli altri, attività preferite etc.) e di tutte le cose per cui si è grati.

Provate per almeno una settimana e osservate dopo come vi sentite.

Amare ti rende libero?

Ho perso la testa per amore un paio di volte. Forse di più. Ero come impazzita dalla sofferenza. Perché si trattava di “amori impossibili”, quelli segnati da ombre, freddezza, dolore. Se mi guardo indietro mi sembra assurdo, che credessi in quel tipo di amore, che dicessi sinceramente di essere innamorata. Evidentemente dovevo viverlo ed attraversarlo, questo dolore profondo e sordo (alla gioia) che portavo dentro. Non c’era altro modo per liberarsene.

A volte i legami di dolore che si creano con altre persone sono razionalmente inspiegabili. Nei rari momenti di lucidità, ci si chiede perplessi: per quale motivo tengo così tanto a quella persona? Il fatto è che il legame non esiste nella testa, ma nel cuore. Vive di emozioni improvvise ed incontrollabili. Sono quelle che ci confondono, e richiedono la nostra attenzione.

Qualcuno parla di reincarnazione: questa è solo una delle tante esistenze che abbiamo vissuto, e che forse vivremo. In queste tante vite, stringiamo dei rapporti, succedono tante cose fra noi e gli altri, a volte non basta una sola realtà per risolverle. Ecco perché ci si incontra di nuovo, per avere la possibilità di andare oltre. Oltre cosa? Il proprio dolore. Abbracciare la gioia. Cos’è la gioia?

La gioia è innanzitutto accettazione della realtà. Ma non un’accettazione passiva, inerme. Un’accettazione viva, consapevole che tutto quello che succede è lì per farci trovare la strada per il nostro benessere.  Che è, prima di tutto, interiore. Così quello che viviamo all’esterno, è frutto di quel che siamo all’interno. Tutto quello che portiamo dentro, per fortuna, può cambiare ed evolvere continuamente. Siamo qui proprio per questo.

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Per tutto quello di irrisolto e confuso che portavo dentro, avevo molta paura del rapporto d’amore. Alcuni dicono che scegliamo proprio delle situazioni difficili, spesso impossibili, perché così sappiamo che non potranno mai andare a buon fine. Ecco perché soffriamo per amore, perché l’amore vero e proprio non lo vogliamo. Non siamo ancora pronti per aprirci all’altro. Credo ci sia della verità in questo. Nello stesso tempo però, credo nel destino e nel fatto che dobbiamo entrare in relazione con certe persone, nella nostra vita. Proprio perché avvenga la nostra trasformazione. Non con tutte poi, ovviamente, si soffre. Esistono legami di dolore e legami di gioia, quelli che ti rendono più maturo e libero. Anche se con modalità diverse, ogni persona con cui ti relazioni è lì per farti apprendere qualcosa di importante su di te.

Contrariamente a quello che si pensa, non c’è nulla che possa renderti più libero di un intenso rapporto d’amore. A dire la verità, ne avevo paura proprio perché ero consapevole di quanto, in una seria relazione a due, ci si dovesse mettere in gioco e donarsi. Perché nessun lato di te sfugge al contatto profondo con un’altra persona: ed è appunto questo che, quando lo accetti e ti butti con coraggio in quest’esperienza, ti rende completamente libero. Finalmente sei lì, davanti a te stesso. No, non puoi più scappare. Eccoti. Be’, alla fine non sei così orrendo come credevi. Sei un essere umano pieno di debolezze ed oscurità, ma anche di tanti sorrisi e luce. Sei qui per essere te stesso. E diventi libero dal rifiuto di te. Sì, l’altro, il compagno che la vita ti ha voluto donare, ti ama e ti abbraccia per quello che sei.

Non c’è niente di meglio però, dell’abbraccio che si dà a sé stessi. L’altro ti può supportare ed ispirare in questo, ma tu sei l’unico che può farlo davvero. Ti auguro di farlo ogni giorno, con grande forza. E gioia.